Collaborazione tra ELETTRA e ICGEB per la ricerca su SARS-CoV-2

MARTEDI’ 9 MARZO 2021 l’International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology (ICGEB) ed Elettra Sincrotrone Trieste hanno presentato un accordo di collaborazione scientifica e un protocollo di sicurezza per sviluppare ricerche congiunte sui virus SARS-CoV-2 unico nel suo genere nel panorama internazionale.

Alla presentazione dell’accordo erano presenti il Vicepresidente Assessore Riccardo Riccardi e Ketty Segatti, Vicedirettore centrale lavoro, formazione, istruzione e famiglia. All’incontro ha partecipato anche il Direttore della Struttura Complessa di Pneumologia di ASUGI.

La pandemia che ci ha investito globalmente ha messo in luce come la società abbia bisogno di risposte veloci ed efficaci per poter affrontare le sfide presenti e future nel settore della salute pubblica. La ricerca e gli enti presenti sul nostro territorio si sono sentiti investiti della responsabilità di dare risposte e lavorare per dare il proprio contributo a queste nuove e impellenti sfide, valorizzando le risorse regionali nel settore e rafforzandone le sinergie.

Elettra Sincrotrone Trieste ed ICGEB hanno avviato un percorso congiunto di sviluppo nel settore dello studio del virus SARS-CoV-2, responsabile dell’infezione COVID-19. I virus prodotti e selezionati nelle loro varie mutazioni dai ricercatori di ICGEB vengono trasferiti in sicurezza seguendo appositi protocolli a Elettra Sincrotrone Trieste dove le caratteristiche strutturali, chimiche e morfologiche dei diversi tipi/mutazioni di virus vengono caratterizzate mediante le tecniche più avanzate che utilizzano la luce di sincrotrone di Elettra e del laser ad elettroni liberi FERMI. La valorizzazione e l’integrazione di competenze diversificate dei due enti è stata il punto nodale per il successo dell’iniziativa, formalizzata con la firma di un accordo specifico fra le due istituzioni.

Ai margini della riunione il Presidente e Amministratore Delegato di Elettra Sincrotrone Trieste, Alfonso Franciosi, ha dichiarato: “La scelta di non interrompere le attività operative delle nostre infrastrutture e di adattarsi fornendo soluzioni efficaci affinché gli esperimenti potessero continuare anche durante l’emergenza ci permette adesso di svolgere nuovi esperimenti chiave per lo studio della malattia, nella piena sicurezza degli operatori e in ottemperanza ai protocolli in vigore. Confidiamo che questo sforzo congiunto con ICGEB possa aiutare la Regione e la nazione tutta a risolvere l’emergenza. L’importante transizione tecnologica che ci vede sviluppare Elettra 2.0, una nuova macchina di luce di prestazioni prossime al limite teorico, ci permetterà di affrontare ancora meglio queste sfide in ambiti che vanno dalla biologia molecolare alla medicina e ai nuovi materiali”.

Il Direttore Generale dell’ICGEB, Lawrence Banks ha aggiunto: “I progetti dell’ICGEB rafforzano le competenze in materia di sorveglianza epidemiologica per affrontare il COVID-19 ma anche altre epidemie. Le cooperazioni nazionali e internazionali completano l’ampia gamma di attività di assistenza tecnica offerta dall’ICGEB fin dallo scoppio della pandemia. Una gran parte di queste attività viene gestita attraverso una piattaforma online dedicata al COVID-19″ una risorsa liberamente accessibile all’indirizzo https://www.icgeb.org/covid19-resources/.

“L’ICGEB con le sue attività di ricerca nei settori delle malattie infettive e dei sistemi di sorveglianza sanitaria contribuisce a migliorare le capacità di ricerca affinché le autorità istituzionali e politiche nel settore sanitario possano prendere decisioni consapevoli basate su evidenze scientifiche. Lavoriamo insieme agli altri attori in Italia e attraverso la nostra rete internazionale al fine di fornire assistenza e soluzioni concrete” conclude Banks.

Il Direttore della Struttura Complessa di Pneumologia di ASUGI, Marco Confalonieri ha commentato: “La comprensione di come le diverse condizioni ambientali condizionino il virus SARS-CoV-2 nel facilitare l’ingresso del virus nelle cellule polmonari dei nostri pazienti favorendo l’insorgenza delle forme più gravi di malattia (polmonite e ARDS) passa per la comprensione delle modifiche strutturali e morfologiche e chimiche indotte da diverse condizioni fisico-ambientali. Il programma di ricerche che è stato presentato oggi in Regione utilizza proprio a questo scopo le tecniche analitiche più avanzate oggi disponibili a livello mondiale.”